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Graffio di Ezechiele: Cosa rimarrà della crisi

Cosa rimarrà della crisi? Ormai argomento quotidiano, ove anche i meno propensi e inclini dibattono di grafici e algoritmi economici complessi. L’economia e i suoi misteri sono diventati argomento da fila al supermercato.

Anche io ne subisco il fascino e da ignorante in materia mi cimento nella mia personale teoria dei fatti. Una teoria che come nelle migliori delle tradizioni, quando il caos regna sovrano e sfugge alla semplice logica, diventa teoria della cospirazione. Eh già, c’è qualcosa che si annida dietro tutto questo. Forse qualcuno. Dall’oggi al domani tutto è in crisi. Un momento prima si spendeva e spandeva (solo pochi chiaramente) il momento dopo alcuni dei pochi cominciano a soffrire. Comincia la rovina. La borsa è catastrofica, lo spettro del 1929 aleggia su tutti. Bollati come eretici quello che lo preannunciavano, oggi possono prendersi la dovuta rivincita. L’Italia, in un bel prodotto finanziario della JP Morgan, è uno dei primi paesi a rischio default, cioè andiamo a gambe all’aria. Tremonti illuminato dice che il 2009 sarà peggio del 2008. Ma và! Eppure qualcuno ci sta guadagnando, se non oggi, domani. Teoria della cospirazione: è mai possibile che le azioni della banche valgono così poco? Certo l’azienda che fa tubi è più sana di una banca, ma vale di più? La domanda che manca è: cosa sarà dopo? Nelle mani di quali pochi (ancor meno di prima) si concentrerà il potere? Oggi tutti si divertono a tirare la somma di quanto poco vale una multinazionale. Chi le comprerà quindi? Chi avrà tutta questa economia traballante nelle mani? Unicredit, al momento in cui scrivo vale 68 centesimi per azione. Una delle principali banche italiane (sigh!)! Che ci sia crisi, non significa che non ci sia un’entità che possa comprare. E se le economie criminali, quelle più sane economicamente decidono di fare il colpaccio? Chiederemo il mutuo ad un padrino? Prenderemo un prestito a tasso ancora più usuraio? Chi comanderà dopo questa guerra senza bombe, eppure con tanta disperazione quotidiana? Sarà il Vaticano a comprare tutto con le sue offerte? Mi preoccupano non poco gli scenari futuri, perché saranno solidi, costruiti su macerie immense. Certo non si costruiranno nuovi equilibri sociali, ma di sicuro poteri nuovi e molto più pericolosi.

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