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A1 Futuro Anteriore

A1futuro

Introduzione per il catalogo A1 Futuro Anteriore

Il cammino dell’autostrada A1

Il fumetto che soffre da troppo, di ben note e ben descritte emarginazioni e asili negati, ritrova la propria essenza e la propria prosecuzione nel suo essere forma creativa che si sostiene nella profonda passione che l’anima di fondo. Passione che diventa cammino e che percorre migliaia di chilometri suscitando apprezzamenti e riflessione. Questo il risultato della prima mostra dal fascinoso titolo Futuro Anteriore, mostra itinerante, zingara, inquieta, che ha ottenuto incontrovertibili apprezzamenti (con le inclinazioni sonore di tante e diverse lingue) con la sua qualità. Il percorso aperto dalla mostra Futuro Anteriore, ha costruito e reso reale, ancora maggiormente, un possibile camminare artistico del fumetto italiano concretizzandosi nella mostra e nel catalogo di: A1 le nuove (auto)strade del fumetto. Rinnovando completamente le presenze che la compongono, ha rivelato che il fumetto italiano non solo ha una sua squisita qualità artistica ma ha oltremodo numerosi autori che si distinguono per i loro tratti personali e variegati abbracciando le diverse gamme (e sono veramente tante) della narrazione.

Arte del raccontare, emozione della visione, che trova all’interno del Festival delle Arti Visive Riso Amaro numero 0 non solo la sua giusta collocazione, ma le conferisce una profondità e un interesse maggiore. Ospitare in anteprima nazionale la prima “uscita” di A1 ci onora, e ci pone nella posizione di essere tra coloro che credono nella promozione culturale del fumetto italiano. Cammino arduo sicuramente, ma cammino che non rimpiange il suo volere continuare ad andare avanti. Perché non è inerte la “nona arte” italiana. I giovani “anteriori” la rendono vivace, intrigante e soprattutto all’altezza delle migliore produzioni internazionali.

Di miglioramenti e di margini di pulizia sicuramente si potrebbe scrivere per delle pagine intere, come di possibilità più concrete da offrire alla cultura fumettistica, (ed è lecito porsi la domanda del come mai una mostra possa riscuotere tanta attenzione e pochi editori si rendono conto della maggiore visibilità che gli viene richiesta dai lettori prima ancora che dagli stessi artisti) ma sarebbe un parlarsi addosso e, argomentando di fumetti, potremmo azzardarci a dire un disegnarsi addosso, e perderemmo di vista ciò che si ha tra le mani, un catalogo o per meglio dire un LIBRO, che vuole solo essere sfogliato, osservato, che attende sguardi che (ri)portano riflessione, che si sorprendano di quanto cammino la nostra “nona arte” ha compiuto e di quanto ne può fare, unendo esperienze e latitudini diverse della nostra penisola, aumentando le ricchezze della differenze culturali. Libro che  rappresenta un invito al viaggio oltre le frontiere delle abitudinarie percezioni visive. Cammino artistico che non divide ma che (ri)unisce matite e colori, che si fondono, per cui ci auguriamo fortemente non ci sarà mai un “casello” di uscita, perché la strada é terminata, ma semmai deviazioni nei tanti svincoli che ci sono e ci possono portare a conoscere e valorizzare altre ed inedite strade del fumetto.

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