La recensione della blogger culturale Simona Scravaglieri per Letture Sconclusionate
VENERDÌ 8 FEBBRAIO 2013
“Castel Volturno”, Sergio Nazzaro – Il pensiero solidale differente…
A queste persone che hanno vissuto le loro vite fanno eco altri personaggi che nel loro quotidiano vivere trasformano l’usuale impedimento e limitazione, di uno stato presente solo nei vicoli e nei tagli, in opportunità di fare la differenza. Avviene nelle caserme dove uomini che devono garantire l’immagine di uno stato – che è lontano e non dovrebbe esserlo -, riescono a controllare un territorio che ha un confine profondo fra l’emerso ufficiale e il sommerso di cui “si sa ma non si dice”. Conoscono luoghi, persone e storie e riescono anche nel sommerso ad avere quella autorevolezza che permette loro di essere non solo controllori della legalità ma anche entità di riferimento per chi vuole raccontare la propria storia. E ci sono persone come Giovanni Izzo, figura molto conosciuta e che da anni racconta a chi “sa ascoltare con gli occhi” le storie storie di immigrati e di persone comuni con un solo scatto, che fissa per l’eternità un occhio, un gesto o anche un luogo. Quando si ha il privilegio di parlare con un artista così si scopre, che quello scatto, come racconta Nazzaro, non è un semplice click di una macchina fotografica ma è il riassunto di una fase di studio, conoscenza e riconoscenza che ha permesso di raccontare una storia di cui l’immagine è la sintesi. Seguire, grazie a Sergio Nazzaro questo fotografo diviene uno spunto per approfondire il suo pensiero riguardo questo mondo tanto dannato quanto amato.
Eccellenze e non eccellenze si fondono in un unicum quasi perfetto di contrapposizioni. Hanno tutti, questi personaggi, un desiderio comune, una vita migliore in un mondo migliore che salvi l’uomo da sé stesso, ma per costruire quest’immagine comune sembrano non aver bisogno di mettersi d’accordo e di discutere. Non è più tempo di teorie, ma di azione che è completamente in mano del singolo. E le trasformazioni radicali che questa provincia italiana – condannata dalla mitologia gommorresca da anni ad inferno d’Italia – ha raggiunto, sono frutto di questo pensiero e non della presenza del movimento antimafioso di “rappresentanza”. E, forse, la risposta a Bauman alla domanda di quale sarà il futuro del pensiero solidale e alla sua declinazione della modernità in questo mondo parallelo è nascosta in libri come questo, che non hanno l’intenzione di fornire una risposta ma solo un quadro di un vissuto che non è poi diverso da quello di tante altre province italiane e del mondo. Un quadro che si pregi di un nuovo Sergio Nazzaro che ieri si presentava ai suoi lettori come “scrittore, giornalista e lavoratore” e oggi invece diviene altro fondendo queste sue sfaccettature in un unica forza narrativa del tutto nuova. Nei racconti troverete la precisione del lavoratore nel seguire le direttive di un racconto classico fuse con la perizia del giornalista cui l’interesse è quello di portare ai suoi lettori una notizia più completa possibile raccontata con il linguaggio in alcuni punti anche lirico o romanzato tipico degli scrittori. Probabilmente risultato di quella maturazione che si ottiene dopo anni di gavetta e di libri scritti o di articoli che con lucido realismo e attenta calendarizzazione pubblica sul suo sito. Leggerlo è stato come visitare questi luoghi e aver sentito parlare con queste persone e, per esperienza personale vi consiglio di diffidare da chi parla di scritti cruenti. Non c’è l’effetto “cruento” nel realismo, c’è solo realtà. Forse una realtà vista a rallentatore, visto che lui parla di slow reportage, ma che ha un suo ritmo nel continuo rinnovarsi della quotidianità che permette a questo lavoro di non sembrare un saggio quanto un libro di narrativa.
Un’ottima prova d’autore che non si può che consigliare.
Buone letture,
Simona Scravaglieri
Castel Volturno
Reportage sulla mafia africana
Sergio Nazzaro
Einaudi Editore, ed. 2013
Prezzo 17,00€ (ma lo trovare in sconto 15%*)
Ebook 9,99€
P.s: mi scuso per il ritardo nella pubblicazione, ma sto peggiorando le riscrivo troppo queste recensioni! Mi prenderò un we di riposo chissà che la cosa si risolva!
P.p.s.(*): questo libro è disponibile anche in versione Ebook, e a parte una differenza irrisoria di prezzo fra cartaceo e digitale, nel caso compraste la copia digitale perdereste l’opportunità di vedere dal vivo e in versione completa una delle tante bellissime foto di Giovanni Izzo. Quindi, date retta alla lettrice sconclusionata, andate a vedere il libro dal vivo e poi mi darete ragione.