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Denecia. Approdi nella pandemia

di Roberto Soldatini postfazione di Sergio Nazzaro

Quello di “Denecia” e di Roberto Soldatini è un sodalizio davvero speciale, ancora di più in una situazione di emergenza internazionale. Per la prima volta la pandemia causata dal Covid-19 viene raccontata in un libro da chi vive in barca, tra peripezie burocratiche e avventurose navigazioni, affrontate con il profondo legame dei due protagonisti. È il racconto di approdi da sogno lungo più di tremila miglia sotto la chiglia (seimila chilometri), tra Italia, Grecia, Albania, Montenegro, Croazia e Slovenia, in baie e porticcioli dove “Denecia” era quasi sempre l’unica barca presente a causa del “lockdown”. «Fa arrabbiare questo libro che pone in discussione ogni nostra scelta», come scrive nella postfazione Sergio Nazzaro. «Perché prima della pandemia era un sognare ad occhi aperti, durante la pandemia sembra essere l’unica forma possibile di sopravvivenza morale e ontologica: abitare il sogno.»

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