Cosenza. Ogni tanto ci torno perché mi invitano ad una manifestazione culturale. Ultimamente il viaggio per arrivarci si è velocizzato con la Freccia d’Argento. Piccolo particolare: appena dopo Battipaglia si comincia a star male.
Già, troppo ammortizzato il nuovo treno che viaggia su vecchi binari, così tutti si sentono male per davvero. Le FS lo sanno ma la soluzione è smarrita su un binario morto. Cosenza, dicevamo. Una città che vanta incredibili sculture firmate Dalì, Greco, De Chirico ad ornare le strade e una ferrea volontà di fare economia con la cultura. Così, ancora una volta, in un solo giorno si trovano a passeggiare per le strade della città calabrese personaggi del calibro di Tanino Liberatore (disegnatore di Ranxerox), Vincenzo Mollica ma anche Marina Comandini, Ivo Milazzo (papà di Ken Parker), Mauro Pagani che non ha bisogno di presentazioni. E cosa ci fanno tutti insieme a Cosenza? Celebrano il decennale della scomparsa di De Andrè. Il fumetto celebra la musica. E dove? Nelle sale del palazzo della provincia di Cosenza. Così, in un giorno di fine aprile, migliaia di persone si riversano per strada per vedere i grandi del fumetto italiano disegnare dal vivo i personaggi delle canzoni di De Andrè, per ascoltare le canzoni di Faber dalla voce di Mauro Pagani a costo zero. Cultura si, ma gratuita per tutti. Chiaro che ci sono state le voci di dissenso, di coloro che remano contro queste iniziative. Chiaro anche che la politica ha fatto uno spot elettorale. Perché non dirlo? Embè? Se tutti coloro che volessero accaparrarsi voti, invece di promettere posti di lavoro o pagare bollette, fare elemosina e ancora una volta piegare la dignità delle persone, promovessero le creatività dei giovani, beh allora vivremmo in una nazione veramente differente. E migliore. Che poi lo si chiami Gerardo Mario, o Mario Gerardo non fa nulla, l’equazione non cambia: dove respirano le menti, nessuno può ostacolare un cammino di rinnovamento.
left avvenimenti venerdì 8 maggio