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Graffio di Ezechiele: Paolo Barand

Un anno fa avveniva il massacro di Castel Volturno. Sei ragazzi di colore uccisi. Un anno fa, il giorno dopo, molti scrivevano inesattezze, incredibili piani strategici della camorra per ridisegnare il territorio. Eppure era chiaro che Setola non era uno stratega, ma uno stragista. Un anno dopo nessuno rende conto delle sciocchezze scritte. Ma continua a scrivere sciocchezze. Un anno dopo stentiamo dietro le stesse situazioni che sembrano arrugginite e inossidabili. Il PD litiga ancora, il PDL ha sdoganato il termine escort. Nel frattempo a Report tolgono la tutela legale. Chissà perché. Ma pochi ricordano Paolo Barnard, corrispondente di Report  che subisce un processo per un suo servizio sulle case farmaceutiche. Di sé dice Barnard: “Mai iscritto a un partito, mai appartenuto a gruppi d’interesse legati al potere, mai raccomandato ovviamente; non ho mai compiaciuto a chi stava sopra di me sul lavoro, e per essere libero ho sempre fatto tutto quello che in questo Paese ti garantisce la non-carriera. Infatti non ho fatto carriera, non all’interno del Sistema né nelle nutrite fila dell’Antisistema (che richiede la medesima omologazione). Ho un attaccamento fortissimo al senso di giustizia, non sto zitto e dico ciò che penso sempre, a qualunque costo. Ho pagato e pago per questo prezzi alti, talvolta al limite del sopportabile. Detesto in modo assoluto la cultura dei ‘personaggi’, la cosiddetta Cultura della Visibilità (leggi Vip), sia quella massmediatica propria del Sistema che quella ‘antagonista’ del nostro Antisistema. La considero il peggior veleno che sia mai stato inoculato nel tessuto civico italiano, e in generale dei Paesi occidentali. Ci ha distrutti, pochissimi si rendono conto fino a che punto. Credo fortemente nella parità di tutti, nell’importanza di ciascuno a prescindere, nessuno conta più di qualcun altro. Mai. Per le mie idee e per ciò che ho fatto sto molto antipatico al Sistema e ancor di più all’Antisistema. Una condizione piuttosto insolita, e ora non so da che parte girarmi”. Questo è il giornalismo, o forse la semplice cittadinanza, oggi, in Italia. E’ maledettamente vero, ed è tristemente reale.

left avvenimenti 25 settembre 2009

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