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Io, per fortuna c’ho la camorra: Corriere Fiorentino

 

di Gabriele Ametrano

(Corriere Fiorentino/Corriere della Sera)

Nel precedente post ho citato un libro che segue le orme di un impegno civile e letterario non lontano da quello mostrato da Saviano. Io, per fortuna c’ho la camorra di Sergio Nazzaro (edito da Fazi Editore) è un altro esempio di come si può far comprendere il male camorra, visto dagli occhi di chi in quel morbo nasce, vive e muore. Una giornata in cui nomi e presenze della camorra si mescolano alla vita quotidiana, in una collusione che a volte porta alla morte senza rimorso. Nazzaro vive a Roma e continua la sua azione d’informazione tra articoli di giornale e reportage. Dopo la strage di Castelvolturno (in cui persero la vita 6 immigrati africani sotto il fuoco camorristico) è sceso con una troupe televisiva di Current Tv per raccontare i fatti sul posto, tra extracomunitari e occhi vigili dei guaglioni dei clan. Sono in pubblicazione altri testi denuncia: Dubai Confidential e MafiAfrica. Il primo sulle cospirazioni e la vita segreta di Dubai, l’altro una mappatura della mafia africana radicata oramai nel tessuto sociale italiano.
Quando parliamo di impegno civile, di letteratura e di intellettuali, dovremmo forse allargare il nostro panorama invece di restringerlo al best seller di turno.

Il post originale

 

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