recensione di Tonino Scala
“Io, per fortuna c’ho la camorra” di Sergio Nazzaro, 217 pagine per i tipi Fazi editore è un gran bel libro, così bello da far male, troppo male. Un libro che apre gli occhi, apre e riapre ferite, un libro che ti fa amare ancor più questa terra abbandonata. Crudo, avvincente, reale, impietoso, vero, ventiquattro ore in terra di Camorra come ci dice il sottotitolo sembra un libro di racconti horror, di fantascienza in un territorio dopo il Day After invece è pura realtà, la pura verità in terra di camorra. “Uccide più un colpo di pistola o il silenzio? – Il silenzio uccide molto di più di qualsiasi colpo di pistola.” Ha ragione Nazzaro c’è un’altra Italia, un’altra Europa, un altro mondo che vive, muore, soffre nel silenzio dei media che ciclicamente si ricordano di questo mondo per poi lasciarlo nel cassetto delle notizie da rispolverare quando è comodo, quando bisogna vendere qualche copia in più. C’è un mondo tra la provincia di Caserta e Napoli. Un mondo fatto di gente che ogni mattina riprende a lottare per la propria dignità senza alcuna garanzia di farcela e un mondo di gente che ha dichiarato guerra al mondo degli altri. Nazzaro affonda le mani in una realtà quella di Mondragone, Castelvolturno, Arzano, Villa Literno, Aversa, Frattamaggiore, fatta di sfruttamento, dolore, disoccupazione, morte, violenza, sottosviluppo. Le storie che nessuno racconta diventano ventiquattro ore in terra di Camorra: un giorno come tanti altri. Un mondo sul quale i riflettori del bel paese dovrebbero essere puntati h24 e non solo quando ci scappa un morto di troppo. Bravo Nazzaro, bella la scrittura, la lingua, il modo di raccontare storie vere che per chi non le ha vissute, per chi non vive questo mondo, lasciano dubbi sulla veridicità tanto sono descritte bene. Sembra un thriller, un film dell’orrore, talvolta sembra fantasia, fantascienza … invece è la pura vera verità vista da chi questa terra la vive e vive per essa. Con Nazzaro si entra nei vicoli, negli anfratti, nella droga, nei rifiuti, nell’Africa italiana, nella disperazione, nelle sofferenze, nel accussì deve andare. Leggendo ci si fa male, molto male. Tra i libri più belli letti sul tema camorra. Un cazzotto nello stomaco, in pieno viso, in pieno giorno. Bravo, bravo, bravo. Un romanzo duro e bruciante come la vita di tutti i giorni, tra l’Asse mediano e la Domiziana.