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La favola del gabbiano bestemmiatore

La favola del gabbiano bestemmiatore

(Lavieri Edizioni 2013)

“Ricordami amore mio, nelle nuvole del cielo, nelle foglie degli alberi, negli occhi degli innamorati. Se saprai fare questo sarò ancora nei tuoi occhi”.

C’era una volta un gabbiano bestemmiatore. Non era religioso, anzi aveva mille dubbi e perplessità, ma non bestemmiava contro il Cielo.

Guardava il mare e ripeteva “Mannaggia a me, mannaggia a me”. Sussurrando, con le ali pensierose, il gabbiano bestemmiatore era un caso raro. Volava sempre da solo, perplesso. E ripeteva “mannaggia a me”.

Questa sua cantilena era così continua che era arrivata nei piani alti delle nuvole del Cielo. La situazione era diventata preoccupante al punto che il Dio dei Cristiani, il Dio degli Ebrei e il Dio dei Musulmani si erano dovuti incontrare a metà strada per decidere il da farsi.

La favola del gabbiano bestemmiatore (ill. Giancarlo Caracuzzo)

gli Dei fanno visita al gabbiano

 
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