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L’Infedele: ovvero della vergogna

 

Quando un indagato parla con un altro indagato e il giornalismo sta a guardare.

Ieri sera la puntata dell’Infedele di Gad Lerner ha recitato il De Profundis al giornalismo televisivo. Un indagato, Antonio Bassolino (PD), che discute con un altro indagato Mario Landolfi (PDL) in mezzo il signor Lerner che movimenta il discorso sulla politica che costruisce la società, invece del contrario di questo come sottolineava intelligentemente Maurizio Braucci.
Ieri sera ho potuto constatare anche in una sorta di diretta mediatica moderna e distorta quanto il parere del pubblico televisivo a cui tutti si appellano per sopravvivere nell’audience non conti nulla. Comincia la puntata, accendo il portatile e leggo il blog di Lerner. Moltissimi ricordano che Landolfi è indagato, quasi implorano che Lerner gli ponga le dovute domande sul suo comportamento. Nulla. Dicasi nulla. Quando nello studio si pronuncia la parola imputato, camorra, rifiuti, Landolfi si siede scomodo, sa che può arrivargli una dura contestazione. Nulla. Dicasi nulla. Eppure anche le enciclopedie lo sanno, da Wikipedia: “Un’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere rivelerà un giro di raccomandazioni per assunzioni nella società Poste Italiane, che vede coinvolti lo stesso Ministro Landolfi, il suo segretario particolare e l’Amministratore Delegato della Società, Massimo Sarmi. Nel 2007 l’imprenditore e pentito di Camorra Michele Orsi gli rivolge diverse accuse, nell’ambito delle assunzioni nella nettezza urbana del comune di Mondragone. Landolfi viene indagato con l’accusa di corruzione e truffa, con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare il clan mafioso La Torre. Michele Orsi verrà ucciso in un agguato di Camorra l’1 giugno 2008”.

La trasmissione continua serenamente, e nessuno, ma proprio nessuno ricorda che tutti i collaboratori di Landolfi sono stati arrestati, che il sindaco di Mondragone Ugo Conte è tornato a casa agli arresti domiciliari solo qualche giorno fa dal carcere, e qualcuno ha sparato i fuochi d’artificio per il benvenuto a casa. Landolfi con Cosentino segnano oltre dieci anni di governo parlamentare in Campania 2. Nessuno contesta nulla. Attendevo impaziente che Marco Imarisio, giornalista del Corriere della Sera colpisse duro. Nulla. Lerner invece rivendica il suo essere un cavaliere di altri tempi che sa rispettare il suo nemico, leggasi una sua risposta nel blog: “Un’ultima notarella, prima di andare a dormire, la dedico a Ermanno (239) secondo cui la vicenda delle raccomandazioni al Tg1 fra me e Landolfi sarebbe finita a tarallucci e vino. Ma per favore! Ho vinto contro Landolfi una causa penale e una civile. L’Ordine dei Giornalisti ha riconosciuto la correttezza del mio comportamento. Ti pare che invitarlo a una trasmissione nove anni dopo quei fatti significhi cedere al pappa e ciccia? A me, francamente, no. Ho portato fino al suo esito dovuto il conflitto politico e giudiziario, poi gli ho stretto la mano. Nove anni dopo”. Embè verrebbe da chiedersi? Nove anni dopo e non si deve dimenticare, perché quella è stata la china che ha preso un signore, Landolfi, che oggi attualmente in tempi di crisi guadagna migliaia di euro come parlamentare, anche se è indagato. Mentre il suo paese di provenienza, Mondragone, muore di fame. Memoria, gentile Lerner, perché la memoria non la può usare solo in questo giorno, il 27 di gennaio. C’è un’altra memoria da proteggere. La memoria dei tantissimi morti per camorra: poliziotti, magistrati, carabinieri, imprenditori, cittadini innocenti, giovani disoccupati, giovani impazziti in una terra che non concede speranza, ma solo favori. Ahimè non abbiamo ancora istituzionalizzato il giorno della memoria per il sud che è morto e defunto. Ma almeno si abbia rispetto. Memoria, quindi. Landolfi argomenta di spazzatura con Bassolino. Così mentre il signor Antonio Bassolino non risponde ad una, dicasi una domanda, sui milioni di euro sprecati, Landolfi può ribattergli chissà cosa poi sul ciclo della monnezza. Ma se Landolfi è indagato per assunzioni e spartizioni nell’ambito del CE4, cioè è stato parte di quello sfacelo che ha sommerso di monnezza tutti. Nessuno gli chiede del signor Giuseppe Valente, arrestato, nominato da Landolfi quale presidente del consorzio CE4? E di Michele Orsi che lo ha tirato in ballo?Michele Orsi è stato ammazzato, già. Mi preme aggiungere quanto segue: mi auguro che Landolfi sia innocente di quanto gli imputa la Direzione Distrettuale Antimafia. Me lo auguro. Perché altrimenti è atroce il tradimento delle istituzioni da parte di un uomo che dovrebbe rappresentarle le istituzione, ed è stato anche Ministro. Ma rimane la responsabilità politica, l’argomento tanto caro ieri a Lerner. Non hanno risolto nulla questi signori in oltre dieci anni. L’incompetenza non si paga più in questa Nazione. No! Gli stipendi rimangono alti, mentre tantissimi sono precari e sono licenziati. Offesa grave alla morale della Nazione stessa. Ancora più indegno è lo sdoganamento di Landolfi in TV. Dopo essere scomparso anche dalle strade del suo paese, dopo che hanno arrestato tutti i suoi collaboratori, dopo che finalmente era uscito di scena, aspettando che passasse la bufera, ecco la TV di Lerner lo riporta in auge. Ha superato la difficilissima prova, ha combattuto Bassolino in TV con tutti i suoi guai e ne è uscito bene. Ma chissà, se va in qualche altro programma non saranno così gentili. Forse ho parlato poco di Bassolino, ma si commenta da solo. Triste, ignobile nel suo sviare sempre il discorso. Sempre. Non una risposta concreta a dove sono finiti i soldi. Mai. A parlare di politica, a giustificarsi, a fare bla bla. E neanche se ne va! Nessuno riesce ad affrontarlo di petto. Se avesse avuto un poco di dignità avrebbe confessato apertamente i patti scellerati di questi 15 anni. Allora si in Tv a dire la vera verità. Nulla. Dicasi. Nulla.

Veltroni, D’Alema se lo difendono. Veltroni in fine campagna elettorale (che ha miseramente perso) lo ringrazia a Napoli. Già Roma deve ringraziare la periferia per chissà quale grande strategia politica. E la gente muore di tumore. Così mentre il mondo deve affrontare grandi crisi, noi non abbiamo più una classe dirigente, ma burocrati attaccati al loro stipendio che si credono anche dei politici.
La trasmissione continua, il blog dice moltissime verità, ma Lerner ignora. A che ti serve un blog se non lo consideri?
Mi sento triste, per davvero. Mi alzo la mattina presto per scrivere la mia indignazione. Mi tocca andare in ufficio a guadagnarmi il mio stipendio precario. Loro Lerner, Bassolino, Landolfi, si sveglieranno con calma, cornetto e cappuccino, lo stipendio sicuro, e leggeranno i giornali con calma.
Nel giorno della Memoria si deve dire che ci sono ancora treni carichi di giovani che per trovare una speranza devono fuggire, emigrare. Nel giorno della Memoria offende chiunque non ricordi ciò che è successo il giorno prima.

Ad Maiora.

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