Davide Morganti recensisce per Il Mattino MafiAfrica
Il male ha bisogno dell’uomo per realizzarsi, non ne può fare a meno, è benzina che gli brucia addosso e attorno, senza fare distinzione tra vittime e carnefici. Una conferma ci viene dal nuovo libro di SERGIO NAZZARO (MafiAfrica, gli orrori della mafia africana e della sua cupola in Italia, Editori Riuniti, pagg. 302, euro 15), nel quale il giornalista e scrittore, con linguaggio ruvido e poco elegante ma assai efficace, accompagna il lettore nel vortice del danaro che trita, frulla, scompone, deforma, danna gli uomini di ogni angolo della terra e che in Castelvolturno trova una base da cui si avvia un inesorabile processo produttivo. Nazzaro intervista carabinieri, magistrati, spacciatori, prostitute, calandoci senza protezione in un mondo che toglie il fiato. Aborti, sequestri, minacce, voodoo si mescolano con l’informatica, i viaggi, le astuzie, la richiesta ossessiva di danaro. I neri sono trattati senza pietismi e schieramenti, i nigeriani in particolare sono individuati tra i più feroci mercanti di donne e di droga del mondo, usando ogni mezzo per arrivare a ottenere il profitto. Profitto che arriva dai deboli, gente della stessa origine geografica ingannata, stuprata e mandata al macello. Con asciuttezza l’autore ripercorre la strage di Castelvolturno e la morte di Jerry Masslo, lasciando spesso la parola a chi l’inferno lo conosce e lo sopporta ogni giorno sulla propria carne. Bianchi, neri, gialli, è un melting pot dove c’è chi organizza, chi consuma e chi subisce in nome del danaro. L’ossessione di Nazzaro è che in Italia, come in Inghilterra, si arrivi al sacrificio umano per propiziare, attraverso sangue innocente, eventi benefici sul proprio destino. Soprattutto lo ossessiona, memore di un tragico fatto di cronaca, che qualche bambino possa restare mutilato da una mentalità tribale che accomuna superstizione e capitale. La morale è drammaticamente semplice, si vive per i soldi, a questo servono le donne e la coca. «La fai scopare da chi fa l’affare con te, no. E tutti sono felici. Quando hai soldi abbastanza, puoi comprare la roba, la bianca o la rossa. La bianca è la coca, la rossa è l’eroina. Gli italiani vogliono sesso e droga e noi diamo a loro. Non facciamo male a nessuno». Una morale semplificatoria, funzionale, che si assolve nel momento in cui accusa altri popoli, per esempio i rumeni, del male vero. La mafia nigeriana, incalzata da quella ghanese, è nata proprio nel Casertano, lentamente si è organizzata fino a diventare potentissima; qualunque aspetto passa per i soldi, compresa la Chiesa, la quale si fonda, per sopravvivere, sui sovvenzionamenti esterni, anche se di origine poco controllata. E’ un libro scritto con un nodo alla gola e un groppo allo stomaco, ma evita di accusare come un profeta che ha nelle mani la pergamena divina, fa invece in modo che quello che si legge rimanga nella nostra mente come un eczema. Ci troviamo pericolosamente di fronte a un sistema feroce che vede nella democrazia un cadavere di cui approfittare per aumentare indiscriminatamente il proprio reddito.