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Milano cronache di criminalità organizzata

Salvatore Garzillo e Sergio Nazzaro (La Gazzetta dello Sport)

Sei storie di criminalità sommersa, storie che avete incrociato sui giornali a volte di sfuggita, durate un giorno o anche meno. Quel pulviscolo di cronaca in cui mi sono imbattuto nasconde un tesoro, per raccoglierlo bisogna scendere in profondità. In apnea. Ci sono narcos internazionali ammazzati per una partita di “ananas” sparita nel nulla, una società segreta di ladri reclutati negli orfanotrofi della Romania, camorristi che fanno vacanze a Ibiza grazie alle truffe milionarie, gang sudamericane armate di machete, bande di tunisini e albanesi che si contendono un bosco, un pentito che racconta il romanzo criminale della Comasina. Un giro di nera, dove nulla è invenzione.

“Quarant’anni fa, Milano era più cupa, più sporca. Ma ad avere paura era solo chi aveva il grano. Le porte delle case restavano aperte. Oggi chi ha il grano paura non ne ha più. La paura è dei disgraziati. Paura di essere scippati, violentati, accoltellati. E sai cosa trovo ancora più incredibile? Che a dire “al lupo, al lupo”, però sono rimasti sempre quelli che hanno il grano”. (Renato Vallanzasca)

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