tra le righe dell’antimafia
“La seduta è aperta. Si ritrovano tutte le famiglie (che hanno famiglia) del Sud (sempre abbisognoso)”. Pasquale si guarda solenne l’auditorio: “La commistione antimafia si riunisce qui a Gioia Tauro in segno di rispetto per gli amici calabresi.
Primo perché da oggi in poi solo politici indagati per mafia nella commistione, e niente più mischi con i politici onesti, secondo, e ci vuole un bel applauso, sono diventati terroristi. Da oggi agli aeroporti si fermeranno uomini barbuti e uomini con la coppola e il prosciutto sottobraccio, più carta d’indennità calabra!”.
Una voce dalla platea, Mariuccio Nduja: “Onorevole Presidente Pasquale, ho una domanda, ma ora la ‘Ndrangheta deve iniziare a guidare anche gli aerei?”.
Pasquale, con il dito pieno di coca infilato nel naso, mette appuntato l’ordine del giorno: “Fate aprire gli aeroporti che avete taglieggiato, prendete gli aerei e li buttate sui porti calabresi, e ricominciamo a costruire taglieggiando. Uè costruiamo pure qualche grattacielo a Reggio, mi arraccomando”.
Intanto Tonino e Peppino sono infognati tra le stradine di montagna del Peshawr: Osama ha bisogno di assistenza.
“Salute a voi Tonino bin Monnezza e Peppino Allanim Ikitammuort’”.
“Tutt’appost, Obinladen?”.
“Spiegatemi, ma questo guaglioni della Calabria sono brave persone? Io voglio essere paragonato a loro, la strage in Germania bella cosa fu, ma come fanno a starsene così in santa pace e nessuno romp’ e pall’?”
Peppino Allanim Ikitammuort’ guarda lo zio del Pakistan: “Prima di tutto, basta uccido gli ebrei, gli fotti i soldi che è meglio. Ti fai amico il Papa, lo porti nelle montagne, bestemmia un poco contro di te ma poi tutt’appost. Niente video, solo cantanti locali, e poi ti fai il passaporto italiano. Terme a Capri, ti accatti tre televisioni invece di fare le videocassette, e poi voti a sinistra, almeno a Napoli e stai appost: si e Napule pa(k)isà(t)”.