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MafiAfrica

MafiAfrica, l’unica inchiesta sulla mafia africana in Italia.

RASSEGNA STAMPAIl Riformista, Il VelinoCorriere della Sera/Corriere del Mezzogiorno, Centro Studi Officina Volturno, Citym2o Real Trust,Spiegel Tv MagazinIl MattinoArticolo 21Repubblica NapoliRAI News

La nuova mafia tra scarpe di coccodrillo e giacche bianche alla “Cotton Club”, definita come una delle più pericolose mafie al mondo. Diffusa e ramificata su i quattro angoli del pianeta. Una mafia che si è consolidata tale in Italia con la base operativa mondiale tra Castel Volturno (Caserta) e Napoli. Tra riti vudù, sacrifici umani, un traffico di droga da centinaia di milioni di euro che parte del sud America e dall’Afghanistan attraverso il nord Africa e l’est Europa converge nel sud Italia per poi essere rivenduto in tutta l’Unione Europea. Nessuna ostentazione, l’unico fine il denaro. E l’uomo bianco ama la coca e le puttane di colore. La base operativa è Castel Volturno, gli aborti nella capitale, a Roma, i sequestri di persona in tutta Italia. La mafia africana cambia la storia: mai più schiavi ma padroni. 

Postfazione di Giovanni Conzo, PM della DDA di Napoli. Con un racconto di Vincenzo Ammaliato (Il Mattino)

La mafia africana presente in Italia: un viaggio nel cuore oscuro dell’Italia, tra spacciatori, trafficanti di esseri umani e la disperazione dell’immigrazione.

Estratto da MAfiafrica: CAPITOLO 2

Chi ha scarsa memoria, chi tira al bersaglio, chi reagisce d’istinto, chi ha perso, chi ha vinto,  chi come ha provato, chi tutto sommato,  chi odia i terroni,  ma il cielo è sempre più blu. (Rino Gaetano)

Amico bello, non sono arrivato qui su un gommone. Tu capisci? Ho scelto Jean come nome perché è elegante. Nome italiano no, io nero che mi chiamo Salvatore o Antonio. Sanno che è falso. Sono arrivato a Napoli con il treno.

Semplicemente, cosa credi che sono disperato? L’Italia è sempre stato il paese più facile dove stare. Basta entrare e rimanere. Sono partito da Benin City, sono andato a Lagos. E ho preso un aereo per Parigi. Poi con il treno sono andato prima a Torino, e poi sono sceso a Napoli, passando per Roma. A Napoli avevo già amici del mio paese che potevano darmi da dormire, sai no, un posto. Prima era molto più facile, no. Tutti quelli dell’Est Europa che entravano, erano i nuovi, le facce nuove e chi li aveva mai visti. Erano più strani loro che noi con la pelle nera. Non vogliamo problemi.

Sono arrivato a Napoli e mi sono spostato a Qualiano. Più tranquillo. Sono arrivato con solo una valigia sai, qualche vestito. E qualche soldi che avevo preso. Sapevo che alcuni lavoravano, ma per che cosa, poche lire, nella terra. A fare ricchi i bianchi. Voi non volevate fare più il lavoro pagato poco e lo facevamo noi, semplice. C’è sempre qualcuno che si accontenta di poco, se prima non hai proprio niente. Per te fa schifo questa casa qua, non dire no amico, lo so che per te fa schifo questa casa qua. Ho visto che cammini al centro senza toccare nulla. Vedi è vicino al mare, il tempo è quasi sempre bello, io non avrei mai avuto una casa così a casa mia. E non ci sono topi. Il cesso funziona. La merda va via con l’acqua.

Tutto regolare eh, io pago l’affitto. Sì a nero. Nessuno sa mai di chi sono le case qui, però c’è sempre qualcuno a cui devi pagare l’affitto. Al padrone di casa. Meglio noi e i nostri soldi che nessuno. E poi la teniamo un poco apposto, no. Così non si rompe tutta. E poi facciamo la guardia che nessuno ruba. Ci sono troppi ladri, zingari, sai che rubano qua. Ma ora hanno capito che quando vedono un satellite, sai la televisione devono stare lontani. Non devono avvicinarsi che si fanno male. Cerchiamo di tenerle nascoste, altrimenti sanno che c’è qualcuno dentro, ma loro i zingari quando si avvicinano troppo possono vederle. Io vado a Qualiano e mi dicono che a Castel Volturno ci sono tante case. Che si sta più tranquilli, che basta seguire le regole. E basta così.

C’è da lavorare, molto. E vado a stare a Castel Volturno. Con autobus. Sai M1, arrivo e mi portano in un bar dove c’è già il padrone della casa. Qualcuno di noi fa solo questo di lavoro. Trova i padroni delle case e organizza gli affitti. Loro vengono da Napoli, da Caserta una volta al mese e prendono i soldi. Tu paghi e sai che loro non dicono niente. Non conviene. Devi essere preciso a pagare. Basta questo. Noi siamo tranquilli. Loro sono tranquilli. E tutto va a posto. Non bisogna imbrogliare il padrone di casa. Vedi quelli che vengono con il gommone, non sanno proprio cosa fare. Noi nigeriani non facciamo queste cose. Noi veniamo come persone normali e rimaniamo.

Fotoreportage immagini da Castel Volturno

 

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